AVELLINO – Con lo sguardo di questa settimana ricominciamo ad osservare direttamente la città. Lo scorso martedì c’è stato l’insediamento del sindaco Laura Nargi, un mandato il suo che, come detto, continua nel solco del predecessore con tanti fronti caldi aperti ma anche con “un regalo e mezzo” ricevuto al fotofinish da parte della struttura commissariale che l’ha preceduta nei compiti di gestione a Palazzo di Città. Il regalo è rappresentato dalla conclusione dell’iter che riguarda l’apertura del tunnel di Piazza libertà: il commissario D’Attilio, infatti, si è recato personalmente a Napoli presso la sede del Provveditorato alle opere pubbliche per consegnare gli ultimi documenti propedeutici all’apertura del tunnel, per cui ormai si attende solo l’ultimo parere, necessario, per il definitivo via libera. Il taglio del nastro, dunque, potrebbe avvenire a stretto giro.
Alla gestione commissariale, inoltre, si deve la ripartenza del cantiere per i lavori di restauro della Dogana, attraverso “un’anticipazione di cassa”. Se tutto procederà secondo programmi la nuova Dogana sarà consegnata alla città entro il 2025. Tanti sono i progetti per il futuro utilizzo della Dogana, come già segnalato in numerosi sguardi, toccherà alla nuova amministrazione scegliere il più funzionale. Al sindaco Nargi l’onore del taglio del nastro.
Mentre scriviamo ci tornano alla mente alcuni annunci reboanti del sindaco Festa tali da fargli dire “faremo la storia”, annunci non dissimili da quelli del suo successore. Stiamo pensando, ad esempio, a quello sul ritorno del Municipio nella sua storica sede di Palazzo De Peruta: era febbraio 2023 e dai vertici comunali si rendeva noto che, entro quell’estate si sarebbe proceduto al trasferimento. Siamo al 13 luglio 2024 e ancora tutto tace: quando, dunque il trasloco? La scelta dal forte valore simbolico darà certamente maggiore prestigio all’intera città.
Accanto a questo vogliamo ricordarvi di una storia, peraltro, già raccontata in un nostro sguardo. Erano gli anni Sessanta. Corso Vittorio Emanuele era già il “salotto buono”, cuore pulsante del capoluogo; durante lo “strùscio” si discuteva dei temi più disparati, all’ora di cena bastava attraversare il vicolo della Rosetta, dal nome dell’antica pizzeria attiguo a Palazzo Trevisani, per inebriarsi del profumo delle bontà in cottura e per molti giovani di allora era sufficiente solo questo.
Ambiente caldo ed accogliente era preferito non solo per il refrigerio garantito dal piacevole giardino esterno, ma anche per le maniere accattivanti del titolare. Molti potranno inverare, ricordandolo, quanto appena affermato e descritto. Poi venne il terribile sisma del 1980 e addio sogni di gloria: il ristorante, vittima degli eventi, è ormai presente solo nei ricordi di chi quel periodo lo ha vissuto.
Arriviamo all’oggi e a quarantaquattro anni dal sisma continuiamo a restare sgomenti di fronte all’insipienza di chi è chiamato alla responsabilità delle decisioni nella nostra città. Il vicolo accoglie il vegetare di erbacce e sterpaglie, rifugio dei più vari animaletti che sembrano averlo scelto come loro habitat naturale: quale futuro, dunque per l’ex vicolo? Non si può continuare ad accettare una sconcezza del genere, peraltro in pieno centro città. Alla nuova amministrazione l’onere di una soluzione il più ampiamente condivisa, in tempi assolutamente brevi.
Proseguendo la nostra passeggiata, costatiamo che la disposizione che consente a biciclette o pseudo tali di poter procedere a passo d’uomo lungo Corso Vittorio Emanuele, non implica l’aver consentito anche lo zigzagare tra i pedoni, spesso anche a velocità sostenuta, a rischio dell’incolumità. Se tali disposizioni sono sistematicamente disattese allora sorge la necessità della presenza di chi è deputato a farle rispettare. Un motivo in più per invitare questa amministrazione a disporre una riorganizzazione del corpo della polizia municipale che preveda la presenza costante di vigili in punti strategici della città. Auspicio che estendiamo anche per il rispetto della giusta ordinanza comunale che vieta l’utilizzo del pallone lungo il “salotto buono”, in Piazza Libertà e non solo.
Restiamo in Piazza Libertà: considerata la calura estiva e la sempre maggiore presenza di cittadini e turisti alla ricerca di refrigerio, si riuscirà ad individuare finalmente un fontaniere in grado di regolare ad arte ed armonicamente il getto delle fontane dell’agorà?
Uno sguardo anche ai marciapiedi di viale Platani, in particolare quello di sinistra per chi proviene dal Corso: la pavimentazione in più punti è ridotta ad un acciottolato e poco risolve il tentativo di riparazione, che spesso risulta più un tentativo di rattoppo, se non si provvede ad una sistemazione definitiva e più confacente. Qualche esempio d’attenzione per cominciare bene e per rimarcare come l’indifferenza non può e non deve essere un’abitudine o un’opinione. Buon lavoro sindaco Nargi.
È arrivata l’estate e con essa il caldo torrido: di qui la naturale quanto fisiologica necessità di staccare un po’ la spina.
Seguirà, pertanto, un periodo in cui vi sentirete un po’ meno osservati e forse anche un po’ più soli. Niente paura, è un po’ di riposo, è solo una meritata breve pausa estiva. A risentirci sabato 10 agosto 2024.