AVELLINO – Nel 2000 da assessore all’Ambiente ed ai Lavori pubblici della giunta Di Nunno, sfruttando il decreto Sbloccacantieri, riuscii a completare l’autostazione di via Colombo che dopo molti anni ed altrettante vicissitudini è da poco entrata in funzione.
La scelta di questa infrastruttura risale però agli anni ‘70 quando Avellino era tutt’altro ed anche nel 2000 la situazione territoriale era differente. Oggi basta provare a transitare per via Colombo alle 8 del mattino per verificare quali problemi si hanno per il traffico e l’inquinamento.
Qualche anno fa riproposi una mia vecchia idea, già caldeggiata da assessore, in un convegno organizzato da Luca Cipriano per migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità di Avellino. Avellino è una città in parte residenziale ed in parte di servizi e quest’ultima vocazione si è incentivata nel dopo-terremoto quando buona parte della popolazione ha assunto la residenza (me compreso) nei Comuni dell’hinterland e scende ad Avellino per espletare varie faccende.
L’inquinamento della città è legato alla struttura urbanistica ed alla sua attività del terziario che richiama notevole traffico nel centro cittadino che di fatto è costituito da solo tre strade parallele di cui una è anche pedonalizzata (Corso Vittorio Emanuele).
Nelle ore di punta ad Avellino non si cammina ed il livello di emissioni sale in maniera esponenziale ed è proprio in quell’orario che dall’autostazione partono ed arrivano decine di pullman extraurbani. Che fare? Provo ad esprimere qualche pensiero ad alta voce senza avere la presunzione di avere la soluzione in tasca.
L’ obiettivo finale sarebbe quello di ridurre se non eliminare la pressione del traffico (in particolare pendolare) sul centro urbano. Un intervento importante sarebbe quello di delocalizzare quanto possibile per evitare di attrarre in centro quanto più traffico possibile. Soluzione quasi banale, scontata ma certo non facile da praticare.
Immaginiamo di delocalizzare scuole, uffici pubblici, Palazzo di Giustizia, ecc.: sicuramente si eviterebbe la pressione di migliaia di persone e quindi di decine di mezzi pubblici e centinaia di quelli privati nelle anguste e già sature strade del centro.
Ciò, però, significherebbe trovare aree di non piccola estensione da edificare ed un costo e dei tempi certo non sostenibili, sarebbe comunque importante verificare in una pianificazione a lungo termine (come quella urbanistica del centro Europa ) cosa e dove si può realisticamente de localizzare, almeno alcuni dei centri di richiamo oggi presenti in città.
Ma esiste una seconda possibilità, forse meno risolutiva ma sicuramente più percorribile, per migliorare la situazione attuale. Le persone devono spostarsi per lavoro, studio, affari o solo per diletto per cui bisogna consentire questi spostamenti nella maniera più semplice e meno impattante possibile. L’attuale autostazione dovrebbe limitarsi a ricevere i bus urbani e metropolitana leggera e se i bus urbani saranno a metano, ibridi o, in futuro, ad idrogeno avremo già dato un notevole contributo al miglioramento.
E gli extraurbani? Vi è l’ampia area del Macello comunale nei pressi della ferrovia non più in uso che si trova in posizione strategica potendo accedere immediatamente alla variante ed essendo adiacente alla stazione ferroviaria da dove parte anche la metropolitana leggera. Vi sarebbero anche spazi per servizi e parcheggi.
Se poi come si spera si rivitalizza la ferrovia ci sarebbe un vero e proprio polo logistico. Un amico ferroviere mi ha detto che se ristrutturata adeguatamente la Bn-Av-Sa potrebbe far viaggiare treni con velocità di 90 km/h che, con una distanza di 48 km, significano 30 minuti di percorrenza per una corsa diretta per Salerno.
Indipendentemente da tutto, comunque, i bus extraurbani in arrivo usciti dalla variante entrerebbero nel terminal dove i passeggeri potrebbero poi prendere le coincidenze opportune, il treno ove fosse ripristinato od accedere alla città tramite metropolitana leggera o navette.
La ferrovia consentirebbe anche un accesso all’Alta velocità e chi volesse venire in città con mezzo proprio potrebbe trovare un parcheggio che con una soluzione possibile di abbonamento parcheggio+ bus sarebbe molto appetibile, ed eventualmente prevedere un secondo parcheggio per mezzi privati in un'altra localizzazione esterna alla città.
Si potrebbero ridurre i parcheggi in città riservandoli soprattutto ai residenti e comunque con tariffe svantaggiose rispetto a quelle praticate in periferia.
Riempiano poi tutti gli spazi liberi del tessuto urbano con verde arboreo ed arbustivo (curato naturalmente) ed avremo dato un contributo notevole all aria ed alla salute di Avellino. Non è certo una cosa che si fa in qualche mese ma è opportuno pianificarla sperando poi che le amministrazioni che si succederanno seguiranno la linea tracciata e non cambieranno rotta solo per divergenze di tipo politico.
Quest’ultima iniziativa tenderebbe a contrastare le stasi atmosferiche purtroppo comuni ad Avellino che è localizzata in una valle circondata da montagne. Molte altre iniziative sarebbero necessarie ma almeno con queste si potrebbe creare una condizione ambientale sicuramente nettamente migliore.